BGer 4P.78/2005
 
BGer 4P.78/2005 vom 09.12.2005
Tribunale federale
{T 0/2}
4P.78/2005 /viz
Sentenza del 9 dicembre 2005
I Corte civile
Composizione
Giudici federali Corboz, presidente,
Rottenberg Liatowitsch, Favre, Kiss,
Ramelli, giudice supplente,
cancelliera Gianinazzi.
Parti
B.C.________,
D.C.________,
Fondazione X.________,
istanti,
patrocinati dall'avv. Paola Masoni,
contro
Comunione ereditaria fu A.A.________,
composta di:
F.A.________,
G.A.________,
H.________,
opponenti,
patrocinati dall'avv. Stefano Bolla,
arbitro unico E.________.
Oggetto
domanda d'interpretazione della sentenza emanata dal Tribunale federale il 13 settembre 2004 (4P.114/2004).
Ritenuto in fatto e considerando in diritto:
1.
Nel 1989 A.A.________ ha incaricato gli avvocati B.C.________ e D.C.________ di tutelare i suoi interessi ereditari nella successione della madre.
La retribuzione dei legali era stata definita in una convenzione del 30 novembre 1991, la quale prevedeva l'intervento di un arbitro in caso di disaccordo sulla fatturazione.
Il mandato è stato revocato con effetto al 31 dicembre 1995. Fino a quel momento gli avvocati C.________ avevano emesso dodici fatture calcolate secondo il dispendio orario, per un ammontare complessivo di fr. 1'289'070.55, e una di fr. 1'450'000.--, fissata in base al valore di causa. Il cliente ha pagato solo fr. 1'591'480.05.
2.
Sono seguite una procedura di moderazione e una causa arbitrale.
2.1 Il 2 ottobre 1996 A.A.________ ha adito il Consiglio di moderazione del Cantone Ticino chiedendo che le pretese di onorario complessive, calcolate secondo la tariffa dell'Ordine degli avvocati (TOA), fossero limitate a fr. 1'600'000.-- al massimo.
Con decisione 9 febbraio 1999 il Consiglio di moderazione, dopo aver accertato pregiudizialmente la nullità della convenzione stipulata il 30 novembre 1991, ha respinto l'eccezione di carenza di giurisdizione.
Il ricorso di diritto pubblico interposto da B.C.________ e D.C.________ contro questa decisione è stato respinto il 18 giugno 1999. Il 1° marzo 2000 il Tribunale federale ha altresì respinto una domanda di revisione o interpretazione.
2.2 Il 12 agosto 2002 gli avvocati C.________ e la Fondazione X.________, alla quale essi avevano ceduto una parte della loro pretesa per onorari, hanno avviato un'azione davanti all'arbitro unico E.________ chiedendo che A.A.________ fosse condannato a pagare loro fr. 1'650'000.-- per onorario a valore e fr. 63'083.60 di onorari residui a tempo, il tutto con interessi composti dell'8.5% a partire da diverse scadenze.
Il convenuto si è opposto eccependo preliminarmente sia l'incompetenza dell'arbitro - per nullità della clausola compromissoria e non arbitrabilità della causa - sia la litispendenza in relazione con la procedura di moderazione ancora in corso. Con lodo 29 marzo 2004 l'arbitro unico ha respinto le eccezioni di parte convenuta, addebitandole spese e ripetibili.
Contro il citato lodo A.A.________ è tempestivamente insorto dinanzi al Tribunale federale con un ricorso di diritto pubblico che è stato accolto 13 settembre 2004. Il lodo impugnato è stato annullato e l'incompetenza dell'arbitro unico è stata accertata "nella misura indicata nei considerandi".
3.
Reputando il dispositivo della predetta sentenza incompleto, il 1° marzo 2005 gli avvocati C.________ e la Fondazione X.________ hanno presentato una domanda d'interpretazione ex art. 145 OG. In via principale chiedono che il dispositivo venga "completato" con l'indicazione esatta della "competenza restante dell'arbitrio", della quale essi elencano i campi; in via subordinata domandano che alle parti venga data facoltà di "chiedere all'arbitro di continuare la procedura" nell'ambito della sua competenza residua e secondo determinate modalità.
Successivamente gli istanti hanno inoltrato ulteriori scritti, volti a sollecitare la risposta di controparte e a precisare le loro argomentazioni.
A seguito del decesso di A.A.________, avvenuto il 20 aprile 2005, la procedura è stata sospesa con decreto presidenziale del 2 maggio 2005, in applicazione degli art. 6 cpv. 2 e 3 PC nonché dell'art. 40 OG.
Il 12 ottobre 2005 F.A.________, G.A.________ e H.________ hanno prodotto i documenti attestanti ch'essi hanno accettato l'eredità con beneficio d'inventario e sono autorizzati a rappresentare la successione. Con scritto del medesimo giorno hanno quindi proposto la reiezione della domanda d'interpretazione.
Dal canto suo l'arbitro unico, nelle osservazioni del 13 aprile 2005, dopo aver premesso di non essere giurista, auspica in sostanza che il Tribunale federale spieghi anche "per i profani del diritto" se e come dovrà proseguire la procedura.
4.
Per l'art. 145 cpv. 1 OG il Tribunale federale interpreta o rettifica dispositivi oscuri, incompleti o ambigui, che si contraddicono o sono in contraddizione con i motivi, oppure contengono errori di redazione o di calcolo. Oggetto della domanda d'interpretazione possono di regola essere soltanto i dispositivi; i motivi possono essere coinvolti qualora i dispositivi rinviino ad essi. In altre parole, la contraddizione deve sussistere tra due elementi del dispositivo oppure fra questo e la motivazione; la contraddizione dei motivi fra loro non può invece condurre a interpretazione, non essendo tale procedura destinata a rivedere la motivazione né tantomeno a correggere decisioni errate. Infine, è esclusa l'interpretazione su questioni che non sono state trattate nella sentenza criticata (cfr. sentenza non pubblicata dell'8 marzo 2005 nella causa 1P.28/2005 consid. 1.1, nonché la sentenza - anch'essa non pubblicata - del 17 dicembre 2001 nella causa 1P.737/2001 consid. 2 con rinvii; Jean-François Poudret, Commentaire de la loi fédérale d'organisation judiciaire, vol. V, Berna 1992, n. 2 e 3.3 ad art. 145 OG).
5.
In concreto, nel dispositivo della sentenza del 13 settembre 2004 il Tribunale federale ha accertato l'incompetenza dell'arbitro "nella misura indicata nei considerandi". Giustamente gli istanti affermano che questo dispositivo rinvia al considerando 9, nel quale è stato precisato che la competenza di verificare gli onorari esposti dagli avvocati spetta agli organi di moderazione e non all'arbitro, il quale potrebbe invece conservare una competenza limitata all'azione creditoria promossa davanti a lui. Tale questione non è stata tuttavia approfondita dal Tribunale federale, visto ch'essa non era "stata affrontata né nel lodo impugnato né dal ricorrente, perlomeno non conformemente ai requisiti di motivazione posti dall'art. 90 cpv. 1 lett. b OG".
Ne segue che la motivazione del giudizio potrebbe di per sé essere oggetto di una domanda d'interpretazione, insieme con il dispositivo. Gli argomenti proposti dagli istanti misconoscono però la vera natura di questa procedura.
6.
Gli unici passaggi dell'allegato in esame che parrebbero riferirsi a uno dei casi d'interpretazione contemplati dall'art. 145 OG sono infatti quelli in cui si allude a un'"apparente incongruenza" tra i considerandi 6 e 7.2 da un lato e il considerando 9 dall'altro.
Così come formulata, la domanda risulta tuttavia inammissibile poiché, come già spiegato al considerando 4, una contraddizione limitata ai motivi non potrebbe comunque condurre a interpretazione.
Per il resto, nell'istanza d'interpretazione non si trovano argomenti che pertengono all'art. 145 OG: la norma non viene nemmeno menzionata. L'intenzione degli istanti sembra in realtà essere quella di rimettere in discussione tutto, come se le decisioni - passate in giudicato - del Consiglio di moderazione ticinese e del Tribunale federale non esistessero. Mediante interpretazione gli istanti vorrebbero in sostanza attenuare le conseguenze della sentenza del 13 settembre 2004, il cui dispositivo, integrato dal considerando 9, è però chiaro e non necessita né di completazioni né tantomeno di rettifiche: esso demanda agli organi di moderazione la verifica della compatibilità degli onorari esposti dagli avvocati nelle fatture oggetto della causa arbitrale con la TOA. Era questo il tema del giudizio.
7.
Ne segue la manifesta inammissibilità - ai limiti della temerarietà - della domanda d'interpretazione.
Gli oneri processuali e le ripetibili seguono la soccombenza, con vincolo solidale per le istanti (art. 156 cpv. 1 e 7 nonché art. 159 cpv. 1, 2 e 5 OG).
Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:
1.
La domanda d'interpretazione è inammissibile.
2.
La tassa di giustizia di fr. 15'000.-- è posta in solido a carico degli istanti, i quali rifonderanno agli opponenti fr. 17'000.-- per ripetibili della sede federale.
3.
Comunicazione ai patrocinatori delle parti e all'arbitro unico.
Losanna, 9 dicembre 2005
In nome della I Corte civile
del Tribunale federale svizzero
Il presidente: La cancelliera: